Francesco Moser proviene da una famiglia di ciclisti, ben 3 dei suoi dodici fratelli erano professionisti, ma pochi sanno che nella stessa famiglia, in realtà era già iniziata una grande storia d’amore con la vigna. I due fratelli Francesco e Diego, forti della loro esperienza, maturata nella tradizione contadina della Valle di Cembra, videro la loro prima produzione negli anni ’70, e la nascita della loro cantina, a Palù di Giovo, nel 1979.
51,151 sono i chilometri percorsi in un’ora dal ciclista Francesco nel gennaio del 1984 a Città del Messico, ottenendo il record mondiale battendo quello ottenuto ben 12 anni prima dal grande Eddy Merckx. Proprio in onore di quel famoso record, nello stesso anno, venne creato il loro primo Trentodoc, e non poteva che chiamarsi 51,151.
Realizzato solo con uve Chardonnay, accuratamente selezionate e raccolte a mano dai terreni situati presso l’anfiteatro di vigneti della tenuta Maso Warth – l’antica dimora vescovile sede oggi dell’azienda agricola – ad un’altitudine di 350 metri, e in Valle di Cembra, ad altitudini comprese tra 400-700 metri.
Le basi vengono vinificate separatamente per ciascun vigneto e affinate in acciaio e in piccola parte in legno. L’assemblaggio di diverse zone permette di unire la freschezza delle uve provenienti dalla Val di Cembra con la mineralità e la sapidità di quelle coltivate sulle colline di Trento. 30 sono i mesi di permanenza sui lieviti.
Appena sarà possibile, andremo sicuramente a visitare questa azienda, per poter scoprire anche gli altri due Trentodoc di loro produzione, un Dosaggio Zero ed un Extra Brut Rosé, e cogliere l’occasione per una visita al museo celebrativo delle imprese ciclistiche della famiglia.
Ci vediamo lunedì prossimo!
https://mosertrento.com/trentodoc/

Non perderti il prossimo appuntamento con le bollicine del Trentodoc.
Ogni domenica una nuova etichetta da scopire insieme!
