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“Vin-dredi” d’Alsace, Parliamo di Riesling! – Ep 04

Tutti i venerdì CantinaSocial ti porta alla scoperta della regione vitivinicola più piccola della Francia, l’Alsazia!

Scopriamo insieme il Re dei vini bianchi alsaziani, il Riesling.

Quest’uva deve la sua origine alla Germania.
Secondo l’ampelografo Stoltz, è stata introdotta nella zona del Rheingau già a partire dal 9° secolo e nasce dall’incrocio tra il Gouais blac e il prodotto dell’incrocio fra Traminer e un vitigno selvatico. Dopodiché, nell’843, poco dopo la spartizione dell’impero carolingio, è stato Luigi 2° a ordinare di piantare le viti lungo il corso del Reno. È dubbia invece l’origine del nome: secondo alcuni deriva da reißende ovvero scorrere in tedesco, secondo altri deriva da Reissendre tiere (animali selvatici, per le sue note più selvatiche), ma anche reißende Säure (acidità pungente).

Questo vitigno supera il confine solo nel 15° secolo, ma è a partire dall’Ottocento che se ne sviluppa la coltivazione, raggiungendo l’apice dagli anni Sessanta in poi. Oggi è la prima superficie produttiva dell’Alsazia.

Dal punto di vista ampelografico questa vite presenta una foglia molto spessa, i grappoli sono tipicamente piccoli e il peduncolo è corto. Gli acini sono sferici, con una colorazione fra il verde chiaro e il giallo dorato e a maturità si ricoprono di macchioline color ruggine. La produzione, soprattutto se di qualità, è bassa.

È un’uva a maturazione tardiva, per il suo sviluppo migliore ha bisogno di notti fresche, ma ciò la rende molto suscettibile ai primi caldi. Dal punto di vista del terroir a questa pianta piace essere trattata male, meno i terreni sono ricchi e più sono drenati, migliore sarà la qualità delle uve ottenute.
I suoli marnosi tendono ad esaltare la struttura, mentre su quelli sabbiosi i vini risultano più delicati ed eleganti. I terreni ricchi di ardesia e scisto conferiscono al riesling delle note più minerali.

Oggi quest’uva è coltivata oltre che in Germania e in Alsazia, in Austria (che ne rivendica la paternità), Italia (soprattutto verso nordest), Slovenia, Ungheria, Argentina e Australia.

GLI INROCI
Negli anni sono stati realizzati moltissimi incroci con il Riesling. Il più celebre è senza dubbio il Muller-Thurgau (incrocio con Madeleine Royale), che ha avuto un successo tale da rallentare l’affermazione del Riesling in purezza fino agli anni Novanta. Altri incroci degni di nota sono il Kerner (dall’incrocio con la Schiava) o il Manzoni Bianco (dall’incrocio con il Pinot Bianco).

LE NOTE GUSTATIVE
Il Riesling ha un colore giallo paglierino, con riflessi verdolini quando giovane, più tendente al dorato quando viene affinato. Dal punto di vista olfattivo emergono note fruttate e morbide, tipicamente si trovano pesca pera ed albicocca. Il palato è lungo, un lieve finale amarognolo e una spiccata acidità. La nota più distintiva del riesling è senza dubbio la nota petrolata (in francese il goût de pétrole), che rimanda alla gomma o al cherosene.
Si presta anche come vino da affinamento e si sposa in maniera eccellente con i piatti di verdure, con i frutti di mare e i molluschi. È ottimo anche come vino da aperitivo.

Scopri di più su

https://www.vinsalsace.com/fr/

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