Tutti i venerdì CantinaSocial ti porta alla scoperta della regione vitivinicola più piccola della Francia, l’Alsazia!
Oggi ci concentriamo su un vitigno leggermente più insolito e meno conosciuto, ma che regala prodotti davvero unici. Il Sylvaner.
Il Sylvaner (che spesso si trova anche come Silvaner) è un vitigno a bacca bianca coltivato perlopiù in Alsazia e Germania dove si trova con il nome di Grüner Sylvaner (da cui deriva il nome italiano Silvaner verde).
Si tratta di una pianta dalla vigoria media. Le foglie sono solitamente piccole e trilobate. Gli acini invece risultano sferici, di dimensioni medie e con una buccia spessa e ricca di pruina. I grappoli sono piccoli, compatti e alati.
La produzione è precoce e ama i climi freddi, il che spiega come mai non si trovi vinificato nel sud Europa.

Il nome deriva dalla locuzione latina “Silva”, ovvero bosco; perciò, per anni si è pensato che questo vitigno arrivasse dalla Romania, dalla Transilvania nello specifico, regione con cui condivide l’origine del nome.
Studi recenti sul DNA hanno dimostrato che in realtà questo vitigno è nato intorno al 600 in Austria dall’incrocio tra il Traminer e il Österreichisch-Weiß (letteralmente, bianco austriaco).
Fu poi esportato in Germania dopo la Guerra dei Trent’anni e piantato per la prima volta in Franconia nel 1659. Qui ha trovato il clima perfetto arrivando a coprire quasi il 30% della superficie vitata e fino agli anni 70 è stato il vitigno maggiormente coltivato nel paese.
Il nome deriva dalla locuzione latina “Silva”, ovvero bosco; perciò, per anni si è pensato che questo vitigno arrivasse dalla Romania, dalla Transilvania nello specifico, regione con cui condivide l’origine del nome.
Studi recenti sul DNA hanno dimostrato che in realtà questo vitigno è nato intorno al 600 in Austria dall’incrocio tra il Traminer e il Österreichisch-Weiß (letteralmente, bianco austriaco).
Fu poi esportato in Germania dopo la Guerra dei Trent’anni e piantato per la prima volta in Franconia nel 1659. Qui ha trovato il clima perfetto arrivando a coprire quasi il 30% della superficie vitata e fino agli anni 70 è stato il vitigno maggiormente coltivato nel paese.
Superato il confine, il Sylvaner, ha trovato il Alsazia il suo terroir d’elezione.
Qui, complice il clima ottimale, è stato vinificato egregiamente per anni, raggiungendo l’apice nel 2006 quando è stato inserito nelle varietà utilizzabili per produrre l’Alsace Grand Cru.
Si può anche trovare in blend con il Riesling o l’Elbling e, data la sua spiccata acidità, è anche vinificato come vino da dessert.



IL PROFILO ORGANOLETTICO
Il Sylvaner si presenta solitamente di un giallo paglierino scarico con riflessi verdolini. La consistenza è media così come l’alcolicità.
Dal punto di vista gustativo e olfattivo questo vitigno si presenta in due forme diametralmente opposte. Da un lato, quando le rese vengono mantenute medio-alte, si comporta come una tela bianca in grado di esprimere e valorizzare il terroir su cui è coltivato. Dall’altro, con selezioni in vigna più rigide e rese più basse, concentra i suoi profumi e ricorda per certi versi il Riesling.
Il naso è fruttato e floreale, la nota più distintiva è il bosso con erba tagliata e mela verde. Si trovano note aromatiche come il timo e i fiori d’arancio.
Il fondo presenta spesso note minerali e terrigne oppure accenni di pietra focaia.
Al gusto i vini sono freschi e sapidi, di medio corpo. Caratteristica distintiva è una spiccata acidità, quasi citrica, che poi lascia spazio a sensazioni più morbide. Solitamente anche la persistenza è piuttosto lunga.
Non tanto vocati all’invecchiamento, questi vini ben si prestano all’abbinamento con il cibo. Possono essere apprezzati sia come aperitivo, accompagnati ad antipasti saporiti come lo speck, ma anche a secondi di pesce. Risultano eccezionali abbinati a fritture di pesce dove l’acidità aiuta a sgrassare il palato.
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