Il termine “POP”, come aggettivo, deriva dall’abbreviazione della parola inglese “popular” -> popolare.
Come aggettivo, si applica a numerose tendenze, le più famose sono quella musicale e artistica (pittura, scultura..) ed è un “movimento” normalmente rivolto ad un vasto pubblico giovanile.
E perchè mai un articolo articolo in cui si parla di Cantine POP? In Architettura (come espressione artistica della costruzione), abbiamo la possibilità di descrivere alcune opere come “opere POP”? Noi crediamo di sì e qui ne abbiamo scelte 3, Italianissime e con veri contenuti POP.
Andiamo a scoprirle!
Cascina La Brunella – Boroli
La prima è Cascina La Brunella, situata a Castiglione Falletto, nel cuore delle Langhe, di proprietà della cantina Boroli.

Pochi passi a piedi e si arriva davanti alla struttura storica, si prosegue ancora e si giunge al piazzale su cui si affaccia il nuovo edificio. Un edificio “classico” nella forma (tetto a due falde) ma reinterpretato nei colori e nei materiali. L’edificio è infatti ricoperto da doghe ricurve di legno recuperate da vecchie barriques. Un riuso “POP” dei materiali comunemente usati per la produzione del Re dei vini in Langa, il Barolo.
Entrando nella zona di degustazione e produzione, un’altra scelta di riuso, le piastrelle sono i tappi delle barriques, anch’essi riciclati.
Quindi, si scende attraverso una scala contenuta in un guscio di legno, copia in scala 12:1 del packaging delle bottiglie prodotte da Boroli, il cui nome coincide con il nome dell’Architetto (parente della proprietà) che tra il 2004 ed il 2006 ha progettato e realizzato questo intervento.

Filodivino
La seconda cantina di cui parliamo in questo articolo si trova a San Marcello in provincia di Ancona. E’ stata progettata dall’architetto Cristiana Dell’Acqua, si chiama Filodivino. E’ una cantina e nel contempo si auto definisce wine resort.
Questo progetto è Pop

E’ una cantina ipogea, quasi interamente ricavata nel sottosuolo. Come molte delle cantine trattate in questa rubrica, è stata progettata per la produzione, l’invecchiamento, l’imbottigliamento e lo stoccaggio del vino. La parte interrata, a basso impatto ambientale e ridotto consumo energetico ospita le funzioni necessarie alla produzione ed è collegata da una particolare scala elicoidale.
La parte di degustazione invece, emerge dal terreno come “un’occhio” che guarda al panorama circostante. Un taglio che durante la notte si illumina, creando con i percorsi pedonali circostanti, un’opera d’arte che vista dall’alto richiama alcune opere POP anni ‘80.

Astemia Pentita
Ultima, ma forse “prima cantina POP” Italiana, così come definita dall’Architetto Gianni Arnaudo, ecco a Barolo una cantina veramente particolare. Nella collina di Cannubi, due scatole sovrapposte, 200 metri destinati alla degustazione, che emergono rispetto ai quasi 4000 mq nascosti all’interno della collina si erge l’Astemia Pentita.

Progettata per una donna imprenditrice – Sandra Vezza – “astemia pentita” che nutre “Un amore assoluto per le Langhe e per il vino che, fin da piccola, ha sviluppato grazie al nonno che, prendendola per mano, la portava a passeggiare tra i filari e a cui, oggi, è riuscita a dare seguito con un progetto dalla connotazione innovativa e dirompente, grazie anche a un’architettura unica nel suo genere.”
Estetica POP dei volumi esterni ma anche di quelli interni, arredi, forme e opere d’arte richiamano la visione eclettica tipo del movimento. Icone di Gufram e dipinti di vari artisti rendono questa cantina una delle più particolari dell’intero panorama vitivinicolo Italiano.

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a cura di Arch. Matteo Franco – Arch. Emanuele Franco
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