Che cos’è il vino naturale?
Il termine “naturale” non è enologicamente disciplinato, in fondo tutti i vini sono naturali, hanno origine dall’uva e dalla fermentazione alcolica processo totalmente naturale. Quello che cambia è la filosofia produttiva e l’abolizione di interventi non necessari per produrre vino.
Nell’era della tecnica nella quale ci troviamo l’homo eoconomicus vede come fine ultimo il profitto con macchiavellica visione. Il produttore di vino naturale, quello autentico, esce da questa logica mettendo in primo piano e come fine ultimo il rispetto e la salvaguardia del territorio e la produzione di vini genuini. Il produttore di vino naturale, quello autentico, cerca di dare vita a vini espressivi, non convenzionali, evitando di aggiungere lieviti selezionati, abbattendo l’utilizzo di prodotti chimici in vigna e in cantina. Spesso questi produttori fanno parte di realtà piccole, artigianali, rustiche, dove il vino è passione prima che profitto.
Questo non significa che chi non produce vini naturali danneggi l’ambiente, non abbia passione o produca vini di qualità inferiore, semplicemente possiede una visione dell’agricoltura e della vinificazione differente e convenzionale.
Per citare un vignaiolo, Corrado Dottori, che nel suo libro “Come vignaioli alla fine dell’estate” spiega :
“Il vino naturale non è un tipo di vino. É un movimento della contro-cultura. Il vino naturale non è un metodo. É un’attitudine etica ed estetica. Il vino naturale non è un marchio. É uno sguardo critico, uno dei molti possibili, sulla catastrofe economico- ecologica del mondo attuale.”
Comincia oggi una nuova rubrica nella quale tratteremo di alcuni vini e territori selezionati da Meteri e partiremo dalla Puglia.
La Puglia produce il 20% del vino italiano e il 40% del vino italiano da tavola, una regione che da sempre produce grandi quantità di vino. Da qualche anno ormai abbiamo assistito ad un cambiamento. Sempre più aziende infatti hanno iniziato a puntare sulla qualità delle uve e non più sulla quantità, per poter dare alla Puglia la possibilità di diventare protagonista nel panorama enologico italiano.
Tra questi troviamo ad esempio Tenuta Demaio.

TENUTA DE MAIO
La Famiglia Demaio coltiva la vite e l’olivo dall’inizio del novecento, in una terra , quella pugliese, che ha fatto del vino e dell’olio tra i suoi figli prediletti.
Dopo essersi trasferiti dalle montagne pugliesi a San Severo nel tavioliere delle puglie – seconda pianura più vasta d’Italia dopo la Pianura Padana- nel 2010 la famiglia acquista un’antica masseria trasformandola nell’attuale cantina.
La tenuta produce quattro etichette: Bombino bianco, Bombino macerato, Nero di Troia rosato, Nero di Troia rosso, pure ed incontaminate espressioni del territorio.
https://www.meteri.it/shop/it/152_tenuta-demaio

IL VITIGNO E IL VINO
Bombino Macerato Tenuta Demaio 2020 Puglia IGT

Il Bombino condivide il patrimonio genetico con la Passerina e i pagadebit. Vitigno caratterizzato da un’elevata vigoria e produttività, per questo appunto chiamato paga-debiti.
Il bombino macerato di Tenuta Demaio è accompagnato dal legno fin dalla fermentazione alcolica che avviene in barrique usate. La fermentazione è spontanea- senza cioè aggiunta di lieviti selezionati- una volta terminata la fermentazione, il vino, a seguito di una macerazione sulle bucce di 15 giorni acquisisce un colore dorato e affina altri 8 mesi in legno, acquisendo struttura e complessità.
NOTE DEGUSTATIVE
Il vino è limpido, vestito di giallo dorato. Al naso risulta abbastanza complesso con profumi di fiori secchi, frutta candita, accenni di vaniglia e spezie. Il sorso è consistente e intenso. Non mancano leggeri tannini donati dalla macerazione e dal passaggio in legno. Non sono presenti note ossidative, il vino rimane fresco con un finale leggermente amaricante e persistente. Vino pieno e avvolgente.
Immagino abbiate colto il nostro interesse per i vini “naturali. Per farvi un’idea a riguardo oltre a leggere qualche testo, vi consigliamo di assaggiare senza pregiudizi questi vini dalle mille sfaccettature e ricercare il vostro gusto personale. L’importante per una buona degustazione è non farsi suggestionare e rimanere liberi dai pregiudizi che spesso accompagnano questi vini. Affidatevi al vostro palato, è l’unico giudice che conta.
