Ti t’adesciàe ‘nsce l’èndegu du matin ch’à luxe a l’à ‘n pè ‘n tera e l’àtru in mà
Ti sveglierai sull’indaco del mattino quando la luce ha un piede in terra e l’altro in mare
Non penso ci sia frase migliore per descrivervi quello che proviamo ogni volta che saliamo in macchina e ci dirigiamo verso l’enoteca regionale ligure di Ortovero. Infatti questa frase non è mia ma è del grandissimo maesto ( you know who he is), ma rende davvero l’idea di quello che provo ogni volta che torno nella mia terra paterna. Terra che non ho mai conosciuto a fondo, che non ho mai avuto modo di vivere nella maniera che il progetto Cantina Social mi ha permesso di fare e che soprattutto VITE IN RIVIERA ci ha permesso di scoprire. Un gioiello nascosto, racchiuso tra le alpi e il mare, terra di grandi lavoratori, di persone che rispecchiano in pieno la loro regione, regione ricca di prodotti eccezionali e soprattutto di Vini spettacolari. La liguria non è solo balneazione, non è solo belle passeggiate sull’imperatrice, non è solo coda sull’aurelia e soprattutto la liguria non è SOLO 3 MESI L’ANNO. Ma è davvero una regione che ha tantissimo da offrire con un entroterra che personalmente reputo anche più interessante della spiaggia stessa. Non perchè sia cresciuto in una piscina con una palla e una calotta o un fischietto da istruttore, neanche perchè abbia girato le spiagge più belle del mondo ( si ok sono andato alle seychelles ma questa è un’altra storia), ma perchè credo davvero che il turismo Ligure abbia un potenziale a dir poco clamoroso!!!
E Vite in Riviera è proprio quella realtà, quel progetto, quella RETE di produttori che vuole promuovere questo tesoro che non può più nascondersi!
Attraverso una serie di interessantissime iniziative sul territorio e all’utilizzo dei potentissimi mezzi di comunicazione che ci sono al giorno d’oggi, il progetto Vite in riviera ,coadiuvato da persone veramente SMART come i ragazzi dell’agenzia MAD13, sta facendo un lavoro veramente sopraffino nella promozione del loro territorio.
Uno di questi progetti è l’iniziativa STELLE & CALICI che propone l’abbinamento perfetto, sotto tutti i punti di vista, UNA CUCINA STELLATA INTERREGIONALE insieme ai prodotti e ai vini del territorio ligure. Niente di meglio per scoprire e capire il potenziale di questo territorio. Arrivati alla terza edizione di questa manifestazione e con un SOLD OUT dopo l’altro, Cantina social ha avuto il piacere di poter di nuovo partecipare a questa cena preparata da una STELLA nel vero senso della parola. Il patron dell‘ANTICA CORONA REALE di Cervere! Un due stelle michelin nel cuore del piemonte e nella patria del famosissimo porro. Lo chef Vivalda ha portato con se tutto il suo bagaglio di tradizione piemontese, tutta la sua esperienza, tutte le sue influenze francesi e soprattutto tutta la sua brigata, regalandoci un’esperienza davvero unica, direi quasi cross-over che mi ha permesso di capire ancor di più la versatilità di questi vini.
Questo articolo non sarà una resoconto della serata, per quello vi lascio le nostre stories in evidenza e al nostro post instagram. Questo articolo ha davvero piacere e voglia di farvi capire e scoprire quello che possono regalare i vini e vitigni liguri.
Partendo dal presupposto che i vini per ogni piatto erano due e partendo dal presupposto che ho avuto la fortuna di sedermi davanti al presidente della delegazione Fisar liguria a cui ho potuto fare un sacco di domande tutta la sera; grazie all’aiuto della BRAVISSIMA EUNICE BROVIDA, che ho rapito per farci fare degli scatti in esclusiva,cari winelovers ecco il nostro viaggio nella riviera di Ponente della liguria!
1° VINO: Torre Pernice Pigato RLP Doc 2017
Il pigato, mamma che vitigno, mamma che bello questo vitigno autoctono a bacca bianca che da il meglio di se nell’entroterra ligure, un vitigno che con un passaggio in acciaio e una leggerissima sosta sulle bucce produce un vino di una freschezza e di una sapidità davvero belle! Pronta beva, fresco, persistente il giusto, una salivazione tale che ti permette sia di berlo al calice in piedi al bancone della tua enoteca preferita mentre aspetti di sederti con gli amici a cena, tanto quanto di abbinarlo ad affettati o antipasti di mare.
2° VINO: Calleri Saleaco RLP Doc 2017
Diciamoci la verità, quanto ci piace fare paragoni? quanto ci piace mettere a confronto due cose simili tra loro? Senza cattiveria sia chiaro, però è sempre bello potersi ritrovare in un prodotto piuttosto che in un altro, soprattutto quando si parla di due espressioni dello stesso fantastico vitigno che non ha niente a che vedere con il Vermentino.
Freschissimo, con un naso più pieno di frutta e una struttura davvero davvero interessante, bocca piena, impattante con un finale delicato dalla media durata che ti permette di apprezzare la sua delicatezza e la sua bella alcolicità
3° VINO: Ramoino Serro dè Becchi Rossese di Dolceacqua Doc 2016
Bene… Avrei voluto prenderla davvero lunga, davvero larga la storia del rossese di Dolceacqua, ma siccome sono già a 863 parole… non mi posso dilungare molto. La storia del Rossese di Dolceacqua la ho davvero nel cuore, ci sono cresciuto d’estate nel paese praticamente attaccato alla sua zona di produzione, una doc con un disciplinare ancora più ristretto di quello del Barolo; infatti si può produrre in soli 7 comuni!
Ve la faccio breve… abbiamo venduto la casa al mare l’anno prima che prendessi il mio diploma da sommelier e non sono MAI andato nè a Dolceacqua nè in uno degli altri 6 comuni in cui è permesso vinificare un prodotto davvero particolare.
Un vino fresco, con una bella struttura, con un corpo degno di nota che benissimo si presta per essere bevuto con i piatti di terra della liguria e nelle soleggiate giornate della riviera di ponente. Un naso da frutta ancora bella fresca, croccante con una storia di solo acciaio alle spalle è stata davvero la sorpresa della serata!
4° VINO: Foresti Rossese di Dolceacqua Superiore Doc 2016
Mi stupisce ancora tantissimo come 1 parola in più sull’etichetta possa davvero descrivere il cambiamento all’interno della bottiglia. Mi emoziona sempre scoprire come, un periodo più lungo di affinamento, come una zona più vocata, un appezzamento più esposto al sole o più elevato o “semplicemente” come una maggiore gradazione alcolica possa davvero dar vita ad un prodotto diverso, nonostante derivi dalla stessa matrice, dallo stesso vitigno e dallo stesso produttore. In questo caso, la parola superiore rende davvero giustizia a questo prodotto, un vino dal corpo accentuato, da un naso ancora di frutta fresca ma in cui il sole della liguria inizia a farsi largo. Dove la freschezza, ancora persistente lascia spazio all’alcolicità, ad un tannino bello giovane ma levigatissimo. Una signora bevuta, con un bella bocca invitante e tutte le caratterische per farti passare una bella serta in compagnia
5° VINO: Poggio dei Gorleri Shalok Granaccia RLP Doc 2015
Madame e monsieur, damas y caballeros…perchè non facciamo un giro per l’europa un attimo? anzi perchè non facciamo un giro per il mare insieme a quelli che sono stati i padroni indiscussi del mar medittareano per taaaaantissimo tempo. Coloro che sono andati in giro ad ampliare i loro orizzonti e sono tornati con carichi di conoscenza? Ormai è risaputo che la granaccia sia uno dei vitigni più coltivati al mondo, ma c’è anche da dire che in liguria la si alleva da tempi immemori, perchè ve lo posso garantire, sotto il sole della liguria può crescere qualsiasi cosa!!! Ma qui poi entra in gioco la parte fondamentale, la parte umana, quella che permette al frutto di crescere nella maniera giusta e che soprattutto permette al frutto di diventare un prodotto davvero ma davvero molto interessante.
Ci ritroviamo davanti ad un prodotto davvero particolare, buio come la notte, intensissimo, con un naso di impatto, ricco, quasi opulento, un trionfo di frutta matura, con note speziate davvero molto interessanti dovute all passaggio in botte grande. Un bocca fresca, precisa, tannica al punto giusto che però lascia spazio ad un’acidità e una finezza davvero degne di nota.
6° VINO: Innocenzo Turco La Granaccia I Cappuccini IGT 2015
Qui la notte sparisce, senza neanche farlo di proposito, torniamo alla frase che ha aperto questo articolo… al momento appena successivo a quello citato dal mio idolo indiscusso, quando il cielo si riempe di quel rosso tenue, che piano piano si colora sempre di più ma lasciando sempre quella delicatezza che se andate a leggere la scheda tecnica ( link nel titolo del vino) vi lascerà stupiti. Una delicatezza e una finezza che per il trattamento in cantina e in affinamento non mi sarei mai aspettato, mi ha davvero sorpreso quando il presidente della fisar mi ha raccontato i procedimenti e i suoi passaggi. Molto molto fresco, di grande bevibilità con una freschezza davvero notevole nonostante il bel kick dato da un naso molto intenso.
DESSERT: La Vecchia Cantina Passito di Pigato Colline Savonesi IGT 2010
Non penso ci potesse essere modo migliore per chiudere un percorso enologico così bello, con questa carrellata di vini e dei vitigni più tipici della riviera di ponente ligure.
Il pigato torna a riprendersi la scena, torna in una forma nuova, ricoperto d’oro e con un naso da far perdere la testa. Letteralmente un’esplosione di profumi che copre sul serio tutta la gamma dei sentori che si possono trovare all’interno di un passito. Abbiamo il mare, abbiamo la frutta candita, abbiamo ancora il vegetale nonostante i 9 anni di tempo sulle spalle e abbiamo dei bellissimi fiori… una bocca bella dovuta al basso residuo zuccherino, una freschezza imbarazzante e un finale davvero lungo che ti fa davvero dire… la cena è finita… non hai bisogno di altro.
Noi di una cosa invece abbiamo parecchio bisogno, vorremo che davvero voi andaste sul sito di Vite in Riviera, scopriste questi 25 produttori tra vino e olio e vi passaste un weekend nelle loro aziende per capire davvero cosa possa offrire di bello questa zona d’italia. Molti di loro hanno anche strutture ricettive, con ottime colazioni tipiche. Sarebbe davvero un peccato non toccare con mano una bella realtà come questa!!