È con gli occhi lucidi di emozione che Cinzia Travaglini ci ha raccontato la storia del Gattinara il Sogno nato dall’ultima intuizione di suo padre Giancarlo Travaglini, che non ha mai potuto berlo, ma che ha saputo immaginare che grande vino sarebbe diventato.
Oggi Gattinara il Sogno è un rosso unico – un vino nuovo eppur antico – ottenuto dall’appassimento su graticci per circa 100 giorni di uve Nebbiolo selezionate.
Un procedimento che Giancarlo Travaglini conosceva bene in seguito ai suoi viaggi in Valtellina, la terra dello ‘Sforzato’: un vino che prevede l’appassimento delle uve come base per le successive lavorazioni.

La grande idea di Giancarlo fu produrre un Gattinara con la stessa tecnica dei vini della Valtellina. Qualcosa di unico e inatteso, che ora è realtà, dopo anni di perfezionamento ad opera di Cinzia Travaglini e del marito Massimo.
L’inizio di quest’avventura risale al 2004, anno in cui Giancarlo Travaglini partecipò – purtroppo – soltanto alla raccolta delle uve. Le prime bottiglie di Gattinara il Sogno uscirono circa 4 anni dopo, a seguito di 30 giorni in fusti d’acciaio, 40 mesi di affinamento in Botti di Rovere di Slavonia e 8 mesi di affinamento in bottiglia.

Gattinara il sogno è un vino di grande struttura, con profumi ed aromi complessi e variegati, che spaziano dai frutti di bosco ai lievi sentori balsamici, accompagnati da note minerali, con un finale di frutta.
Un vero tesoro dell’enologia d’eccellenza italiana che – prodotto soltanto nelle annate favorevoli – si presenta in una bottiglia speciale disegnata e brevettata nel 1958 da Giancarlo Travaglini.
Un oggetto unico, come le idee di un grande produttore e di un grande uomo che ha saputo immaginare il futuro, fino all’ultimo istante.
A nome di tutti noi,
grazie Giancarlo!