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“Vin-dredi” d’Alsace, Parliamo di Terroir!

Tutti i venerdì CantinaSocial ti racconta la regione vitivinicola più piccola della Francia, l'Alsazia! Nell’area più orientale della Francia, nella pianura e nelle colline intorno al fiume Reno, si distende l’Alsazia, una delle regioni più importanti del paese per la produzione di vino bianco.

Protetta dai monti Vosgi, al confine con la Svizzera e la Germania, si distende per poco più di 120 chilometri, una fra le regioni più vocate alla produzione di vino bianco: l’Alsazia.
Suddivisa in due dipartimenti, il Bas-Rhin (il basso Reno, a Nord, nei pressi di Strasburgo) e l’Haut-Rhin (l’alto reno, più a Sud, vicino a Colmar e favorito da condizioni climatiche migliori), questa terra fertile è stata nei secoli un luogo di ricchezza e abbondanza e di conseguenza terra di numerosi conflitti.

https://www.vinsalsace.com/fr/

Qui l’arrivo della viticoltura fu, come nel resto d’Europa, merito dei Romani, ma è solo a partire dal Medioevo che i vini alsaziani superarono il confine diffondendosi in Germania e nel resto d’Europa.

La vocazione alla coltivazione è merito delle particolari condizioni climatiche e soprattutto della estrema mutevolezza di terroir differenti che si alternano nello spazio di pochi chilometri. Influenzata dal corso del Reno, la regione ha un clima caldo e secco con inverni freddi, protetta dai freddi venti atlantici dalla catena dei monti Vosgi che limitano le influenze oceaniche, pur concedendo un’ottima escursione termica.
L’Alsazia è oggi la regione con più biodiversità di terroir di tutta la Francia, trovandosi lungo una faglia tettonica che ne determina la complessità geologica. È noto a tutti gli appassionati il ruolo che il terroir ricopre nella vinificazione, definendo l’identità e l’espressività di un vino, ma è in questa regione che si può davvero percepire l’influenza della terra.

Fino a 50 milioni di anni fa l’area era coperta dal mare, finché nel Cenozoico le montagne collassarono, inizialmente piano e sempre più violentemente, creando l’attuale Piana del Reno. Successivi collassi strutturali contribuirono a far affiorare e scindere i numerosi strati geologici, alla cui complessità contribuirono anche i depositi e la corrosione provocati dal mare e i fiumi.

Oggi è possibile identificare 13 diversi terroir che si alternano nello spazio di pochi chilometri e vengono suddivisi in tre aree: le montagne, le colline sub-Vosgi e la pianura.

I MONTI VOSGI.

  • Terroir ricchi di granito e gneis

I Vosgi sono composti da rocce eruttive e magmatiche, che si rompono facilmente creando il granito arenaceo, una sabbia grossolana con una scarsa capacità di assorbimento dell’acqua. Questi terroir sono molto fertili e ricchi di minerali. I vini prodotti su questi terreni sono caratterizzati da una grande espressività, da un corpo leggero e da una spiccata acidità.

  • Terroir scistosi

Questa roccia deriva dalla compressione dell’argilla nella litosfera. Si tratta di un terroir abbastanza raro in Alsazia, ma molto fertile, che restituisce vini freschi ed eleganti

  • Terroir ricchi di sedimenti vulcanici

La lava e le ceneri prodotte dai vulcani più di 300 milioni di anni fa solidificarono in acqua creando sedimenti rocciosi scuri e compatti in grado di trattenere molto bene il calore e produrre vini intensi e corposi, addirittura con note affumicate.

  • Terroir ricchi di arenaria

Simile al granito, questo terreno deriva dalla sabbia di quarzo compressa ed è chimicamente acido. I vini prodotti su questi terroir compensano gli scarsi profumi con un’intensa struttura, ma spesso richiedono del tempo per aprirsi e rivelare la loro complessità.

COLLINE SUB VOSGI

  • Terroir calcarei

Il calcare di origina marina, proveniente dal periodo Mesozoico, produce terreni molto rocciosi e che si frantumano facilmente. Terreni principalmente alcalini danno vini di spiccata acidità e ampia struttura. Con il tempo inoltre rilasciano aromi che ricordano il limone e gli agrumi.

  • Terroir ricchi di marna calcarea

Il conglomerato che deriva dall’unione di marna (depositi argillosi) e pietrisco calcareo favorisce nel vino acidità molto complesse, in grado di resistere a lunghi affinamenti. Maggiore è la presenza di calcare, maggiore sarà l’eleganza e la finezza del vino.

  • Terroir ricchi di marna e arenaria

Conglomerato di marna e arenaria derivante dal periodo Terziario. È un terroir che restituisce vini molto bilanciati, ma a differenza di terreni di sola marna, anche con spiccate e complesse qualità aromatiche.

  • Terroir di marna, calcare e arenaria

Il blend dei tre terreni più frequenti nell’area collinare crea terroir estremamente fertili e in grado di assorbire molto bene l’acqua. Molto indicati per l’allevamento, questo terreno restituisce vini lievemente sbilanciati, che spesso richiedono tempo e lunghi affinamenti per armonizzare al meglio le loro peculiarità.

  • Terroir ricchi di calcare e arenaria

Terroir estremamente raro e caratterizzato da una struttura molto frammentata, produce vini dalle grandi caratteristiche floreali e intensi profumi.

  • Terroir di marna argillosa

Questo terroir pesante, grasso e molto umido, è ricco di minerali ed estremamente fertile. Produce vini di pronunciata struttura e in alcuni casi, quando la presenza di argilla è molto elevata, è possibile quasi percepire delle componenti tanniche.

LA PIANURA

  • Terroir colluviali

I terreni formati ai piedi dei Vosgi, per l’azione erosiva degli agenti fisici durante il periodo Quaternario, hanno strutture estremamente variegate e chimicamente diverse, in base a quale composizione dell’area sovrastante derivano i detriti. Ne consegue che anche i vini prodotti su questi terreni hanno caratteristiche molto variabili.

  • Terroir alluvionali

I detriti in questo caso sono stati portati a valle dai corsi d’acqua; pertanto all’apparenza sembrano più lavati e levigati rispetto ai terroir colluviali, ma anche in questo caso la composizione chimica varia in base al percorso che l’acqua ha seguito e quali terreni ha incontrato precedentemente. Sono tuttavia terroir estremamente fertili e vocati all’allevamento.

  • Löss

Il löss, anche scritto loess, è un deposito proveniente dalle glaciazioni del periodo Quaternario, e trasportato dal vento. Mostra un colore giallo scarico e un’apparenza sabbiosa. Produce vini dalla spiccata mineralità, ma che devono essere apprezzati giovani perché non si prestano a lunghi affinamenti.


La presenza di così tanti terroir permette ai viticoltori alsaziani, che spesso hanno parcelle di vigne in località, e di conseguenza tipologie di suoli differenti, di creare vini dalle caratteristiche più diverse, permettendo così l’espressione dei numerosi sapori legati ad ogni terroir, in base al gusto che si vuole incontrare.

Essendo terroir così espressivi, le uve coltivate, sono quasi interamente a bacca bianca e le principali sono Gewurtztraminer, Riesling, Pinot Grigio e saltuariamente Sylvaner e Klevner di origine tedesca. L’uva a bacca rossa più coltivata è il Pinot Noir, che presenta caratteristiche di acidità e freschezza peculiari.

La qualità dei vini prodotti in questa regione è tale che nel 1962 venne istituita la AOC, oggi composta da più di 15.000 ettari vitati tra i 170 e i 420 metri di altezza.
La Route de vins è la lunga strada che attraversa tutta la regione collegando le aree vinicole più importanti. Lungo il percorso è possibile trovare i 51 vigneti insigniti della massima denominazione di qualità, i grand cru.

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