#sissibaratella #winestories_

CHAPTER 9: Quando la tua seconda Casa non è “al mare” ma “di mare”

Nell’ultimo anno e mezzo ho frequentato spesso la Romagna per questioni lavorative. Sebbene il lavoro sia lavoro sempre e comunque (all’hashtag #ilovemyjob non ci crede più nessuno), ci sono dei luoghi che frequenti nella vita da cui inevitabilmente ti porti via qualcosa, e, senza accorgertene, a tua volta lasci qualcosa… e così, visita dopo visita, realizzi che una parte di te è lì e tornare non è poi così male
Il piatto che vi racconto oggi è dell’Osteria Casa di Mare, Forlì, ed è forse il loro piatto più
“povero” (ma non lasciatevi ingannare) lo abbinerò, immancabilmente, a un vino romagnolo!
Spaghettoni burro e acciughe di Marcello Leoni un piatto che nella sua semplicità e onestà racchiude l’essenza di questo locale, profuma infatti di casa e di mare (in Italia: spaghetti=casa, pasta di acciughe=beh questa non ve la devo  spiegare).                            Casa di Mare è un ristorante che definire gradevole è proprio riduttivo, l’ambiente è
essenziale e originale, specialmente d’estate, e la permanenza è sempre un piacere. Si mangia e si beve bene, ma, quello di cui sono più felice, è che spesso e volentieri, prima che tu vada via, ti lascia, metaforicamente parlando, sempre qualcosa. (vedi incipit capitolo)

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In breve brevissimo: Lo spaghetto viene servito ancora tenace (o meglio AL DENTE), la pasta inumidita dal burro, sciolto e amalgamato alla pasta di acciughe finissima, viene mantecata con acqua di cottura e Parmigiano Reggiano di media stagionatura.
Per rendere il tutto ancora più sfizioso e mai banale lo chef ci grattugia un po’ di scorza di limone prima di servirlo, profumandolo e conferendogli una freschezza inaspettata.
Il vino: Strati 2016 Romagna Pagadebit DOP, Enio Ottaviani
Da uva tradizionale e generosa, pagava infatti i debiti grazie alla sua considerevole produttività, al naso è facile individuare un alternarsi di parte floreale e fruttata, entrambe però non invadenti e impreziosite da un richiamo alle erbe aromatiche. In bocca, e questo me lo aspettavo, è salato (siamo dove un tempo c’era il mare); ho fatto una prova, ho in casa un barattolino di sale alle erbe aromatiche, l’ho annusato e assaggiato e ve lo garantisco, parola di lady winekiller, quel barattolo riassume perfettamente questo vino…                                                                                                          Non delude neanche dopo il sorso, la persistenza è notevole.


Dulcis in fundo chiuso da tappo a vite è proprio una figata!
L’ho apprezzato dalla prima volta che l’ho bevuto, non sapevo nemmeno cosa stavo bevendo ma mi piaceva e al diavolo le formalità. Strati è un everyday consume wine, Enio Ottaviani è un’azienda famigliare che produce tanto e produce bene, che con i suoi vini gira il mondo e dell’ospitalità ne ha fatto una ragione di vita.
L’abbinamento è ovviamente riuscito, che ve lo dico a fare… piatto e vino ancora una volta si assomigliano, entrambi profumati e salati – dai sapori semplici e tradizionali – entrambi senza fronzoli né tabù.

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NOTE E CURIOSITÀ:
_il Pagadebit è geneticamente identico al Bombino bianco – ergo sono la stessa cosa con nomi diversi
_cose da fare in Romagna (ormai qualcosa l’ho imparato): se sei a Forlì andare a mangiare a Casa di Mare e provare i nuovi piatti… ho sentito vociferare di una rivisitazione del cocktail di gamberi, fatemi sapere com’è!
_se sei a Cattolica: Enoteca Oivos sarà la tua destinazione primaria, ma non prima di aver visitato la Macelleria Stringati e fatto incetta di delizie da portare a casa (ovunque essa sia)
_se sei a Rimini: una visita all’azienda Enio Ottaviani la devi fare… visita la cantina, i filari, degusta i vini, parla con le persone… e poi abbi il coraggio di dirmi che non hai cominciato anche tu a lasciare un pezzettino di te in Romagna

1 comment

  1. Bella cantina, lavorano molto bene. Mi sento di consigliarti Podere Vecciano, la prossima volta che passi da queste parti. Prova il famoso, vitigno aromatico riscoperto da poco a Mercato Saraceno (dove tra l’altro c’è Tenuta Santa Lucia, altra cantina decisamente meritevole) e che sta dando davvero delle soddisfazioni a parecchi viticoltori della zona.

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