Praticamente la frase che ogni donna vorrebbe sentirsi dire… e la cosa si fa sempre più
interessante se la vostra dolce metà è pure cuoco di professione.
Non vi aspettate un pasto a cinque portate, piatto unico e baciarsi le mani… ma comunque quando Alessandro cucina a casa c’è sempre da leccarsi i baffi!
Una domenica sera ha preparato fajitas di pollo con peperoni rossi, cipolla rossa, olive nere, e un blend di tutto ciò che di superstite ancora avevamo sul balcone, ovvero: le ultime timide foglie di basilico, del rosmarino, del timo. (avrebbe voluto anche la menta ma non ce l’abbiamo, colpa mia che non la compro mai perché è infestante e mi immagino sempre che invada gli altri vasi, guardo troppe serie tv…)
Al vino, invece, c’ho pensato io e mi sono fatta tentare da una cantina che adoro, talvolta mi piace vincere facile… e con Marisa Cuomo non si sbaglia mai, e il mio è proprio un amore viscerale per quella cantina, quel luogo, quelle persone, quei vini.
Ho stappato Furore Bianco 2016, un blend di Falanghina e Biancolella, un mix perfetto di due uve autoctone bianche dai nomi simpatici e dal suono gradevole, ma non lasciatevi ingannare… i vini che ne derivano hanno GRINTA DA VENDERE!
Il connubio cibo vino è riuscito; il piatto: salato, dolce, aromatico e pieno di gusto veniva valorizzato ed arricchito dai profumi agrumati e dalla grande mineralità del sapore di questo vino.
Agrumi e mineralità, “che banale che sei Sissi nel descrivere questo vino” (non sento le voci, non ancora almeno, ma cerco di anticipare possibili critiche)… beh Furore Bianco è così: evocativo della costiera amalfitana che già al primo sorso lo capisci e al secondo te ne innamori.
FACILE NO?
In conclusione, questo abbinamento è una gran fregatura, perché mentre il piatto ci invogliava sempre di più ad essere mangiato, la bottiglia di vino si svuotava ancora più velocemente.
NOTE E CURIOSITÀ:
– Le tortillas le ho fatte io con le mie manine sante (non scelgo solo il vino…)
– Furore bianco lo potete trovare anche nei ristoranti che hanno la carta vini firmata The Winesider
– Marisa Cuomo ha selezionato i propri cloni di vite e coltiva solo quelli (se non avete capito di cosa sto parlando scrivetelo nei commenti, potremmo fare un focus su come si propaga la vite)
– Dopo le fajitas di pollo non mi sono leccata solo i baffi ma anche le dita, a casa propria tutto è lecito, al ristorante avrei mantenuto un po’ più di decoro (lo dico nel caso qualcuno volesse invitarmi a cena e avesse paura che possa dar spettacolo)…